La chiesa di San Francesco, un’elegante opera romano-gotica, venne fatta costruire per ricordare la visita del santo di Assisi in città, avvenuta nel 1215.
La prima pietra, benedetta da papa Alessandro IV, fu posta nel 1258. Il progetto iniziale fu dell’ascolano Antonio Vipera ma, data la complessità e la durata del cantiere, a lui si succedettero altri architetti per completare l’opera.
Le mura perimetrali vennero innalzate all’inizio del Trecento e la chiesa, non ancora ultimata, venne consacrata il 24 giugno del 1371. Da allora il cantiere andò avanti molto a rilento e subì diverse interruzioni. I lavori ripresero nel 1443; nel 1451 si completarono le cappelle laterali, tra il 1444 ed il 1461 furono ultimate le due torri campanarie. Tra il 1527 ed il 1549 furono realizzate le volte e nel 1549, dopo circa tre secoli, venne ufficialmente terminata la costruzione della chiesa con l’innalzamento della cupola.
La facciata del tempio di San Francesco si innalza su via del Trivio. Architettonicamente si presenta imponente e liscia, come le tipiche facciate delle chiese romaniche ascolane. La parte inferiore è impreziosita da tre portali gotici in stile veneziano. Quello centrale, il più sontuoso, è ornato da leoncini stilofori, colonnine tortili, pinnacoli e motivi floreali. Nella lunetta sono rappresentati al centro la Madonna con bambino e ai lati San Giovanni Battista e San Francesco. I due portali laterali sono più piccoli, ma non meno decorati. I realizzatori sono ignoti artisti del XIV secolo.
La facciata laterale della chiesa di San Francesco, quella che si affaccia su Piazza del Popolo è caratterizzato da diversi elementi architettonici. Il più visibile e riconoscibile è sicuramente l’elegante portale gotico sormontato dal Monumento a papa Giulio II (1506-10) che liberò la città dalla tirannia dei Guiderocchi. Oltre al portale, la facciata laterale presenta il campanile sud della chiesa, i finestroni gotici in vetri policromi e la famosa edicola barocca di Lazzaro Morelli. Addossata alla prima abside, fu realizzata dall’artista ascolano nel 1639. Inizialmente dedicata alla Madonna di Reggio, ora, protetto da un artistico cancelletto in ferro battuto, c’è una terracotta del Paci.
L’interno della chiesa è a pianta rettangolare a croce latina. Le tre navate sono separate da cinque colonne poligonali per lato realizzate in travertino, senza capitelli. Queste sorreggono le imponenti volte a crociera realizzate nel XVi secolo in sostituzione della copertura a capriate.
Addossato al quarto pilastro di sinistra, c’è l’elegante Pulpito in travertino opera di Antonio e Ventura Giosafatti del 1605-07.
Nella nicchia che si apre all’inizio della navata di sinistra c’è un Crocifisso ligneo realizzato sul finire del XV secolo. Quest’opera, anticamente, era conservata nel Palazzo dei Capitani, ma a seguito dell’incendio che distrusse parte del palazzo venne trasferita all’interno della Chiesa. La tradizione vuole che durante l’incendio questo sudò sangue dal costato.